Dante Alighieri, giovane tra i giovani - Stefania Meniconi - Books - Gingko Edizioni - 9788831229197 - November 10, 2020
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Dante Alighieri, giovane tra i giovani

Stefania Meniconi

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Dante Alighieri, giovane tra i giovani

Una notte è tutto pronto, ha già scritto una lettera dove spiega come si sente e perché ha deciso di compiere quel gesto. Capisce che farà soffrire i suoi familiari ancora una volta, ma non riesce a scrollarsi dalla testa il pensiero ipnotico della morte. Alfredo fuma una sigaretta, aspirandola con gusto. Ecco, tra poco passerà l'ultima conta, poi, una volta partite le guardie, porterà finalmente a termine il suo progetto suicida. Aspetta, fuma, aspetta. L'occhio gli cade sul tavolo. Ci sono dei libri che gli ha mandato la famiglia. Ha letto tanto, in questi anni di non vita. Ma questo libro, questo no, non ci è riuscito. Tempo fa lo ha aperto per un attimo, ma ha dovuto subito richiuderlo. Non ci capiva niente. Chissà perché glielo hanno mandato... Distrattamente, lo riapre. Comincia così Nel mezzo del cammin di nostra vita... Più volte ho sentito il professor Massimo Arcangeli ripetere, con il suo piglio divertito e carismatico, che Dante è pop. Popolare. Giusto: come dice l'illustre professore, Dante utilizza per lo più (e qui Arcangeli porta come esempio l'inizio del I canto dell'Inferno, incipit generale dell'opera) parole che tutti ancora oggi sono in grado di comprendere. D'altra parte a Dante si attribuisce da sempre il titolo di padre della lingua italiana e anche Petrarca lo definì dux nostri eloquii vulgaris. Sin dall'inizio infatti gli ammiratori della Commedia erano spesso anche persone di cultura non raffinata, di basso strato sociale; eppure, come ricordava Petrarca un po' schizzinoso, mandavano a memoria la Commedia, la recitavano per le strade di Toscana e d'Italia. Forse anche per questo l'opera di Dante non è morta, e la sua lingua sta - qui ed ora - in mezzo a noi, con tutta la sua potenza comunicativa. Non solo Dante usa parole che sono ancora oggi parte della lingua italiana nel suo uso più corrente, ma anche quando genera neologismi e perfino parole che non hanno più riscontro nell'italiano dei secoli successivi, esse hanno un forte potere evocativo, la capacità di graffiarci dentro, e se anche non comprendiamo facilmente il significato dei singoli lemmi, sono le loro radici, o è la forza dei suoni di cui si compongono, a darci con chiarezza il senso dell'insieme. Dante è vivo. Dante ci parla.

Media Books     Paperback Book   (Book with soft cover and glued back)
Released November 10, 2020
ISBN13 9788831229197
Publishers Gingko Edizioni
Pages 180
Dimensions 152 × 229 × 10 mm   ·   272 g
Language Italian