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Il Ritorno a Casa
Massimo Bazzocchi
Il Ritorno a Casa
Massimo Bazzocchi
Con "Il ritorno a casa" si conclude la saga della mia famiglia, iniziata con la discesa in Italia di Napoleone Bonaparte nel 1796, giunge al termine con il referendum per la Repubblica o la Monarchia nel 1946. 150 anni di storia di comuni romagnoli che da contadini diventano commercianti e borghesi benestanti, passando attraverso le vicende italiane, spesso come attori e non solo come osservatori. L'antenato Francesco da contadino, grazie alle guerre napoleoniche era riuscito a elevarsi a piccolo proprietario. Attraverso una romanzesca storia di contrabbando, Francesco raccolse una piccola fortuna, che permise al figlio Emilio di diventare un grosso commerciante di frutta in tutto il neonato stato italiano, anche grazie alla diffusione delle linee ferroviarie. Il nipote di Francesco Giovanni incrementò l'attività e ingrandì l'azienda permettendo alla famiglia di raggiungere un discreto stato di benessere. Nonostante la sua morte prematura nel 1896 l'azienda sopravvisse grazie al figlio maggiore Augusto che permise agli altri numerosi figli di studiare e di crearsi una posizione adeguata. I figli di Giovanni e Giulia vissero in prima persona le vicende della Grima guerra mondiale, Aldo e Arrigo in prima linea. Al termine Colomba Maria seguì D'Annunzio a Fiume e ivi rimase come insegnante per parecchi anni. La famiglia, repubblicana da sempre, si arrese al fascismo ad eccezione di Aldo che ne subì le conseguenze. Il terzo volume inizia con la laurea del figlio maggiore di Arturo di nome Giovanni come il nonno paterno. Ho voluto parlare quasi esclusivamente di Arturo, mio nonno paterno, e dei suoi figli, ad eccezione di Giorgio, figlio di Arrigo e cugino dei figli di Arturo. Mi sono limitato al nostro ramo familiare perché avevo molti più ricordi, legati a racconti di fatti capitati prima che io nascessi, riportati dagli attori principali delle vicende o perlomeno dai comprimari. Vicende che ho sentito a tal punto da farle mie e da non riuscire a distinguere fra i fatti raccontati e quelli vissuti direttamente da me. Quante volte facevo raccontare a mia nonna, moglie di Arturo, o ai miei zii le storie della Seconda Guerra mondiale, e in particolare di quelli inerenti il periodo in cui la linea gotica passava per Forlì! Scriverò di Giorgio perché la sua figura mi ha colpito moltissimo. Studentello universitario ha avuto un coraggio straordinario nell'affrontare vicende assai più grandi di lui, e un'intelligenza e un senso di responsabilità particolari e ammirevoli. In più la somiglianza fisica con mio padre e una speciale empatia che ci legò quando adulto lo conobbi di persona mi hanno quasi imposto di parlarne diffusamente nel mio libro. Questo terzo libro non è solo quello più sentito da me, ma obiettivamente anche quello più drammatico. La Seconda Guerra mondiale e la ferocia nazista, e non solo, non hanno avuto eguali nella storia europea degli ultimi secoli. Tre dei figli di Arturo dispersi in guerra causarono ad Arturo e Ines un dolore difficile da sopportare. Quel fardello minò il fisico di Arturo condizionando gli anni che visse in seguito, così come minò Adriano nel fisico. Mi sono divertito molto nel ricostruire una serie di episodi capitati ai miei familiari, grazie anche alle interviste fatte ai cugini più vecchi di me che hanno vissuto molti eventi in prima persona.
Media | Books Paperback Book (Book with soft cover and glued back) |
Released | May 17, 2020 |
ISBN13 | 9798646606496 |
Publishers | Independently Published |
Pages | 182 |
Dimensions | 152 × 229 × 11 mm · 272 g |
Language | Italian |
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